BIOGRAFIA
Chiara Civello nasce a Roma e lì scopre la musica. Dall'età di due anni, cresce davanti a un pianoforte e suona istintivamente. È allora che Chiara inizia “un rapporto personale” con lo strumento. Negli anni impara poi a suonare la chitarra da autodidatta.
A 16 anni, senza dirlo ai suoi genitori, supera un'audizione per l'ammissione alla Berklee College of Music, una delle scuole di musica americane più apprezzate. Riesce ad entrare facilmente e vince anche una borsa di studio.
A 18 anni lascia la Capitale alla volta dell’America, per frequentare il Berklee College of Music. E il suo incredibile destino la porta a condividere una stanza del dormitorio con Antonia Bennet, figlia di Tony, che rimane molto colpita dal suo talento.
Alla Berklee, oltre ad apprendere l'arte della composizione e dell'arrangiamento, impara “come camminare nella musica” ma anche l'apertura mentale, il “metissage” e l'identificazione di ciò che la muoveva musicalmente.
Diventa la prima artista Italiana nella storia ad esordire con la leggendaria etichetta Verve Records, sotto la produzione di Russ Titelman: Last Quarter Moon (2005) contiene sette canzoni scritte da lei, e tre in collaborazione con altri artisti. La ballad Trouble è composta a quattro mani con Burt Bacharach, vero monumento della storia della musica.
Billboard Magazine scrive: “la bellezza, lo charme e il carisma del debutto discografico della cantautrice Chiara Civello sono certamente un inizio promettente e segnalano al mondo la prima rivelazione del nuovo anno”. L’International Herald Tribune dichiara: “la combinazione di personalità, profondità e sofisticatezza…impressionanti”.
Il secondo album, The Space Between (2007), prodotto da Steve Addabbo per la Emarcy/Universal Jazz and Classic, mostra un lato più intimo di Chiara. Un viaggio attraverso 13 brani, tra cui Night e Un Passo Dopo l’Altro. “È un disco sullo spazio. Sullo spazio tra le note, sui silenzi tra le parole, sullo spazio tra me e te… lo spazio che ti fa percepire meglio la realtà, lo spazio che ti costringe a sentire la mancanza di qualcuno”.
Se nel primo disco ti cerchi e nel secondo ti raccogli, nel terzo cominci a trovarti. E infatti 7752 ha una precisa connotazione geografica. Il numero è la linea d’aria in chilometri che congiunge le due città chiave del disco: New York, la città in cui Chiara vive da anni, e Rio, quella che le cambia la vita: è lì che nel 2008 inizia la sua collaborazione con Ana Carolina, star del pop brasiliano e sua principale collaboratrice nella scrittura di questo album. Scritto tra Rio, Trastevere e New York, 7752 ha un cast d’eccezione: Marc Ribot alla chitarra, Jaques Morelenbaum al violoncello, Mauro Refosco alle percussioni. Nel disco emerge un lato della voce di Chiara più pop, libero, immediato, ironico, in una felice alchimia tra rock anni ‘60, melodia italiana, armonia brasiliana e R&B. 7752 Deluxe Edition, ristampa del 2010, contiene l’inedito Tre (scritto con Rocco Papaleo).
Nel 2012 Chiara partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, nella categoria BIG, con una canzone, scritta insieme alla cantautrice italo/spagnola Diana Tejera, che ha dato il titolo al suo quarto album in studio: Al posto del mondo. La canzone ha ricevuto un grande successo di critica e quello stesso anno la canzone “Problemi”, nella versione portoghese “Problemas” vince il premio come migliore canzone del 2012 in Brasile. Un riconoscimento conferito all’unanimità dalla Giuria Popolare Brasiliana.
Al quinto album in studio, Canzoni (2014), Chiara Civello si presenta nell’inedita veste di sola interprete, immergendosi in quell’oceano meraviglioso che è la musica italiana: un disco di canzoni d’amore dal sound elegante, che mescola il Northern Soul alla Bossa Nova, il Blue Eyed Soul al jazz e al pop internazionale. Tanti gli ospiti straordinari: Gilberto Gil, Chico Buarque, Ana Carolina ed Esperanza Spalding. Gli arrangiamenti per orchestra sono scritti dal leggendario Eumir Deodato (arrangiatore di Sinatra/Jobim, Bjork e Roberta Flack) e il dj-producer Nicola Conte crea il perfetto amalgama tra una sensibilità musicale contemporanea e internazionale e la vivida profondità del suono analogico. «È il disco che volevo fare, con le canzoni che avrei voluto scrivere e un sound che strizza l’occhio al passato ma guarda al futuro. Gil, Chico, Eumir, Nicola, Ana, Esperanza rendono omaggio alla musica italiana con una freschezza assolutamente emozionante».
Pop elegante, influenze brasiliane, alcuni brani sorprendenti del cinema italiano ed elettronica subliminale. Tutto questo e molto altro è Eclipse, il suo sesto album in studio che ce la restituisce ancora nuova e diversa. Gli elementi che da sempre caratterizzano la sua musica ci sono tutti, ma le sfumature sono inedite, grazie anche alla brillante produzione di Marc Collin (a.k.a. Nouvelle Vague) che ha trovato il perfetto equilibrio tra atmosfere classiche e sound moderno.
"In ogni album cerco una "prima volta", un nuovo sogno e una nuova sfida. In Eclipse ho potuto realizzare il mio sogno di creare un album "visual", con canzoni pittoriche, cinematografiche, canzoni su pellicola, in un angolo soggettivo che permette all'ascoltatore di vivere, di percepire la sua luce, le ombre, il chiaroscuro e la silhouette. Questo spiega la mia scelta delle canzoni del cinema italiano. Così finisce il nuovo ciclo, il mio vuoto ha trovato un colore, che la copertina di Matteo Basile ha ritratto alla perfezione”
Tra gli ospiti, Francesco Bianconi dei Baustelle, Cristina Donà, Diego Mancino, Pippo Kaballà, i giovani cantautori Dimartino e Diana Tejera, i grandi musicisti brasiliani Pedro Sà e Roubinho Jacobina. Il tutto sotto la buona stella delle suggestioni cinematografiche.
Dopo Eclipse Chiara e il produttore francese Marc Collin tornano a lavorare insieme per la seconda volta e presentano « Chansons : Chiara Civello Sings International French Standards ».
Una tracklist di 12 brani classici risalenti al 1945 al 1975 tutti di cantautori francesi.
Da Michel Legrand a Charles Aznavour, Charles Trénet, Édith Piaf, Jacques Brel o Gilbert Bécaud e Francis Lai. Nomi familiari per gli amanti della musica francese, ma non necessariamente per il pubblico internazionale. E questa è la grande sorpresa di questo album. Queste canzoni hanno varcato i confini per oltre 70 anni senza alcun riferimento alla loro eredità francese. Con questa collezione si passa dall'ombra alla luce.
La voce di Chiara in questo album è intimista, spesso mettendo a nudo la sua anima. La produzione è pura con il tocco di Marc Collin: un po' retrò con una varietà di stili che coprono il piano bar, nel senso nobile del termine (I Will Wait For You, My Way, The Good Life), swing (Petite Fleur) , ritmi cubani (Feelings), batteria e ritmo con improvvisazioni vocali e al pianoforte (La Vie en Rose), soul (What Now My Love) e persino "blaxploitation" (Hier Encore).
BIOGRAFIA
Chiara Civello nasce a Roma e lì scopre la musica. Dall'età di due anni, cresce davanti a un pianoforte e suona istintivamente. È allora che Chiara inizia “un rapporto personale” con lo strumento. Negli anni impara poi a suonare la chitarra da autodidatta.
A 16 anni, senza dirlo ai suoi genitori, supera un'audizione per l'ammissione alla Berklee College of Music, una delle scuole di musica americane più apprezzate. Riesce ad entrare facilmente e vince anche una borsa di studio.
A 18 anni lascia la Capitale alla volta dell’America, per frequentare il Berklee College of Music. E il suo incredibile destino la porta a condividere una stanza del dormitorio con Antonia Bennet, figlia di Tony, che rimane molto colpita dal suo talento.
Alla Berklee, oltre ad apprendere l'arte della composizione e dell'arrangiamento, impara “come camminare nella musica” ma anche l'apertura mentale, il “metissage” e l'identificazione di ciò che la muoveva musicalmente.
Diventa la prima artista Italiana nella storia ad esordire con la leggendaria etichetta Verve Records, sotto la produzione di Russ Titelman: Last Quarter Moon (2005) contiene sette canzoni scritte da lei, e tre in collaborazione con altri artisti. La ballad Trouble è composta a quattro mani con Burt Bacharach, vero monumento della storia della musica.
Billboard Magazine scrive: “la bellezza, lo charme e il carisma del debutto discografico della cantautrice Chiara Civello sono certamente un inizio promettente e segnalano al mondo la prima rivelazione del nuovo anno”. L’International Herald Tribune dichiara: “la combinazione di personalità, profondità e sofisticatezza…impressionanti”.
Il secondo album, The Space Between (2007), prodotto da Steve Addabbo per la Emarcy/Universal Jazz and Classic, mostra un lato più intimo di Chiara. Un viaggio attraverso 13 brani, tra cui Night e Un Passo Dopo l’Altro. “È un disco sullo spazio. Sullo spazio tra le note, sui silenzi tra le parole, sullo spazio tra me e te… lo spazio che ti fa percepire meglio la realtà, lo spazio che ti costringe a sentire la mancanza di qualcuno”.
Se nel primo disco ti cerchi e nel secondo ti raccogli, nel terzo cominci a trovarti. E infatti 7752 ha una precisa connotazione geografica. Il numero è la linea d’aria in chilometri che congiunge le due città chiave del disco: New York, la città in cui Chiara vive da anni, e Rio, quella che le cambia la vita: è lì che nel 2008 inizia la sua collaborazione con Ana Carolina, star del pop brasiliano e sua principale collaboratrice nella scrittura di questo album. Scritto tra Rio, Trastevere e New York, 7752 ha un cast d’eccezione: Marc Ribot alla chitarra, Jaques Morelenbaum al violoncello, Mauro Refosco alle percussioni. Nel disco emerge un lato della voce di Chiara più pop, libero, immediato, ironico, in una felice alchimia tra rock anni ‘60, melodia italiana, armonia brasiliana e R&B. 7752 Deluxe Edition, ristampa del 2010, contiene l’inedito Tre (scritto con Rocco Papaleo).
Nel 2012 Chiara partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, nella categoria BIG, con una canzone, scritta insieme alla cantautrice italo/spagnola Diana Tejera, che ha dato il titolo al suo quarto album in studio: Al posto del mondo. La canzone ha ricevuto un grande successo di critica e quello stesso anno la canzone “Problemi”, nella versione portoghese “Problemas” vince il premio come migliore canzone del 2012 in Brasile. Un riconoscimento conferito all’unanimità dalla Giuria Popolare Brasiliana.
Al quinto album in studio, Canzoni (2014), Chiara Civello si presenta nell’inedita veste di sola interprete, immergendosi in quell’oceano meraviglioso che è la musica italiana: un disco di canzoni d’amore dal sound elegante, che mescola il Northern Soul alla Bossa Nova, il Blue Eyed Soul al jazz e al pop internazionale. Tanti gli ospiti straordinari: Gilberto Gil, Chico Buarque, Ana Carolina ed Esperanza Spalding. Gli arrangiamenti per orchestra sono scritti dal leggendario Eumir Deodato (arrangiatore di Sinatra/Jobim, Bjork e Roberta Flack) e il dj-producer Nicola Conte crea il perfetto amalgama tra una sensibilità musicale contemporanea e internazionale e la vivida profondità del suono analogico. «È il disco che volevo fare, con le canzoni che avrei voluto scrivere e un sound che strizza l’occhio al passato ma guarda al futuro. Gil, Chico, Eumir, Nicola, Ana, Esperanza rendono omaggio alla musica italiana con una freschezza assolutamente emozionante».
Pop elegante, influenze brasiliane, alcuni brani sorprendenti del cinema italiano ed elettronica subliminale. Tutto questo e molto altro è Eclipse, il suo sesto album in studio che ce la restituisce ancora nuova e diversa. Gli elementi che da sempre caratterizzano la sua musica ci sono tutti, ma le sfumature sono inedite, grazie anche alla brillante produzione di Marc Collin (a.k.a. Nouvelle Vague) che ha trovato il perfetto equilibrio tra atmosfere classiche e sound moderno.
"In ogni album cerco una "prima volta", un nuovo sogno e una nuova sfida. In Eclipse ho potuto realizzare il mio sogno di creare un album "visual", con canzoni pittoriche, cinematografiche, canzoni su pellicola, in un angolo soggettivo che permette all'ascoltatore di vivere, di percepire la sua luce, le ombre, il chiaroscuro e la silhouette. Questo spiega la mia scelta delle canzoni del cinema italiano. Così finisce il nuovo ciclo, il mio vuoto ha trovato un colore, che la copertina di Matteo Basile ha ritratto alla perfezione”
Tra gli ospiti, Francesco Bianconi dei Baustelle, Cristina Donà, Diego Mancino, Pippo Kaballà, i giovani cantautori Dimartino e Diana Tejera, i grandi musicisti brasiliani Pedro Sà e Roubinho Jacobina. Il tutto sotto la buona stella delle suggestioni cinematografiche.
Dopo Eclipse Chiara e il produttore francese Marc Collin tornano a lavorare insieme per la seconda volta e presentano « Chansons : Chiara Civello Sings International French Standards ».
Una tracklist di 12 brani classici risalenti al 1945 al 1975 tutti di cantautori francesi.
Da Michel Legrand a Charles Aznavour, Charles Trénet, Édith Piaf, Jacques Brel o Gilbert Bécaud e Francis Lai. Nomi familiari per gli amanti della musica francese, ma non necessariamente per il pubblico internazionale. E questa è la grande sorpresa di questo album. Queste canzoni hanno varcato i confini per oltre 70 anni senza alcun riferimento alla loro eredità francese. Con questa collezione si passa dall'ombra alla luce.
La voce di Chiara in questo album è intimista, spesso mettendo a nudo la sua anima. La produzione è pura con il tocco di Marc Collin: un po' retrò con una varietà di stili che coprono il piano bar, nel senso nobile del termine (I Will Wait For You, My Way, The Good Life), swing (Petite Fleur) , ritmi cubani (Feelings), batteria e ritmo con improvvisazioni vocali e al pianoforte (La Vie en Rose), soul (What Now My Love) e persino "blaxploitation" (Hier Encore).